E’ la vasta area rurale in parte pianeggiante ed in parte collinare che si estende attorno alla città di Roma.
Il termine “Agro Romano” fu reintegrato nel vocabolario storico da Flavio Biondo nel XV secolo.
Durante l’età umanistica, esso veniva impiegato per delineare l’area della Campagna Romana all’interno del distretto municipale di Roma. Questo paesaggio, destinato alle attività agricole dall’età del ferro fino ai giorni nostri, si distingue per il suo patrimonio monumentale, ereditato dalle ville imperiali del suburbio, e per le importanti funzioni di commercio e comunicazione svolte dalle vie consolari che attraversano l’antico paesaggio rurale.
Le strutture rurali medievali, insieme al riutilizzo sotto forma di casali e ville che caratterizzò il periodo rinascimentale fino all’Ottocento, costituiscono elementi peculiari del paesaggio. Inoltre, l’imponente presenza degli acquedotti romani, dei ponti e delle torri conferisce al territorio un’impronta storica indelebile.
Una vasta pianura attraversata dai fiumi Tevere ed Aniene, si dispiegava già nell’era preromana, spaziando fino ai confini dei colli che, in breve tempo, avrebbero accolto la gloriosa città eterna.
Politicamente e storicamente ha rappresentato l’area di influenza del governo municipale di Roma.
Un’immensa piana solcata dai fiumi Tevere ed Aniene, che declina verso la costa, si estendeva già in età preromana a vista d’occhio oltre i colli che avrebbero di lì a poco accolto la città eterna.
In questo periodo, gli Etruschi acquisirono competenze avanzate nell’arte dell’agricoltura, adottando sistemi innovativi e soprattutto affinando l’uso di sofisticati sistemi di irrigazione.
Il vero periodo di produzione agricola ebbe inizio con l’espansione del potere romano, quando l’intero ager romanus fu progressivamente coltivato. Soprattutto la fertilità della valle del Tevere fu sfruttata per la produzione di cereali, uva e olio. Questa regione era disseminata di numerose aziende agricole, ciascuna gestita da un villicus residente direttamente nel podere. Le altre zone erano invece destinate alla pastorizia.
Ai romani si devono grandi lavori di bonifica e di irrigazione, la costruzione di acquedotti i cui ruderi, insieme a ciò che resta delle strade e delle fognature, costellano ancora oggi le distese di aree verdi. Alla floridezza agricola si accompagnò il diffondersi di un gran numero di villae che andarono a punteggiare la campagna nei dintorni di Roma.